Sto scrivendo il secondo libro, che in realtà doveva essere il primo, poi però è diventato il secondo, e se continuo così potrebbe essere soppiantato da un terzo (di cui ho anche buttato giù qualche accenno…). La trama del nuovo/secondo libro l’ho già creata, e avevo anche scritto ben 35.000 parole. Poi, mi sono accorta che mi stava annoiando. E allora ho ricominciato daccapo, e ho provato a guardarla sotto un altro punto di vista. Ma ancora niente, non mi convinceva. C’era qualcosa nella mia testa che mi bloccava.
Mi è stato insegnato che se si vuole cercare una trama per il proprio racconto, puoi prendere spunti ovunque intorno a te. Leggendo un quotidiano, curiosando sui social – che sono pieni di storie più di qualsiasi giornale – guardando un film, ricordando il sogno fatto la notte prima, il testo di una canzone… Ero piena di indizi, ma nonostante questo continuavo ad allontanarmi da quello che volevo scrivere. Il perché è semplice: è perché scrivo romanzi rosa, quindi, qualsiasi storia mi capita tra le mani, la devo trasformare in qualcosa di romantico, di sensuale, intrigante.
Ma in Italia il romanzo rosa è visto un po’ come il barbone che entra a un evento al Ritz senza essere stato invitato. E voglio vedere chi lo inviterebbe (io sì, ma significherebbe che sono tra quelle ricche già invitate all’evento…). In America e in Inghilterra, invece, le scrittrici di romanzi rosa sono viste alla stessa stregua di qualsiasi altro scrittore famoso. Sono ricercate, acclamate, e qualcuna addirittura osannata. Ovviamente è anche questione di fortuna, a parte di bravura. Ma questa differenza della critica nostrana, confrontata con quella estera, mi mette sempre a disagio quando vado a sviluppare la mia trama d’amore. Ma poi vedi quel libro sulla tua libreria…
La domanda che mi è nata spontanea è questa: che numeri fanno i romanzi rosa nel mercato mondiale della narrativa? Beh, la risposta era lì davanti a me, “Cinquanta sfumature di grigio” di E.L .James
L’amore e il sesso. Due soli ingredienti che messi a tavola risultano il piatto per eccellenza, da tre stelle Michelin. Ovviamente non deve mancare la salsa che lo rende così importante e che può essere di ogni tipo. Caratteri contrapposti, un terzo incomodo, un passato oscuro, una ferita sentimentale ancora aperta, un distacco improvviso, ecc.ecc. Ana e Christian sono un esempio perfetto di come il sesso, l’amore e i lati oscuri di ognuno di noi, possono diventare un best seller.
E quando quel mio disagio di cui parlavo sopra, diventa davvero fuorviante, e mi metto l’assillo del “ma questo romanzo rosa non sarà troppo rosa, o troppo spinto?” allora prendo come esempio la mitica E.L. James (pseudonimo di Erika Leonard) e mi controllo un po’ di cifre. Grazie a quel libro, e quelli che ne sono susseguiti, è stata inserita dal Time Magazine nella lista delle 100 persone più influenti nel mondo (fonte: wikipedia), giusto perché la signora con la saga della coppia più famosa – e attiva sessualmente – del mondo ha incassato nel 2015 (non oso pensare oggi…) una cifretta di circa 125 milioni di copie vendute. I tre film della sua saga erotica hanno incassato, invece, circa 1.3 milioni di dollari… Boh, vi ho detto tutto.
E ora, detto tutto questo – avevo bisogno di motivarmi – vado a giocare coi sentimenti dei miei due protagonisti. Presto svelerò cosa bolle in pentola.
In bocca al lupo per le vendite! 🙂
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Non vivo coi piedi per terra, quindi prendo il tuo augurio molto seriamente e ti ringrazio 😂
P. S. Adesso ho anche trovato un altro blog – che poi ricordo ti seguivo anni fa – dove “piluccare” 👍😁
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Nel mio blog sei sempre la benvenuta! 🙂 Tra l’altro anch’io ho esplorato il tuo blog in lungo e in largo, e ho scoperto che sei sarda. Alla luce di questo, credo che apprezzerai questo post dedicato a un grande uomo della tua terra: https://wwayne.wordpress.com/2019/08/18/un-grande-uomo/
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In bocca a un branco di lupi per i tuoi figli di carta! Ciao!!! Elena.
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Grazie!!! 😘 ❤️
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Sarò sincero, io sono uno di quelli che ritiene i romanzi rosa dei libri di serie B… ma soltanto perché, alla fine, sono tutti uguali, prevedibili e scontati. Non prenderla però come una critica. Potresti essere la vera svolta in questo settore portando quelli come me a cambiare clamorosamente idea… 😉
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Ciao Mr.Loto, ben ritrovato 😁
Sai, ti seguivo anni fa, quando mi divertivo qui tra voi blogger e non me la prendo affatto, tranquillo. I gusti non si discutono, giusto? E sono d’accordo con te quando affermi che spesso – ma non sempre – i romanzi rosa sono prevedibili e scontati. Ci sono molte autrici però che pur scrivendo d’amore lo fanno con una profondità diversa, uno sguardo retrospettivo che ti induce a riflettere su questo magico e controverso mondo di relazioni d’amore… Sara Rattaro, con la quale ho seguito dei corsi, è una di queste.
A me piace scrivere storie d’amore, è più forte di me. Amo tutto ciò che parla romantico, nelle canzoni nei libri e nei film. Però amo anche l’avventura, tipo Cussler o W. Smith, I miei preferiti. E mi piacciono anche i gialli, anche se ne ho letto pochi. Devo provvedere…
Il mio sogno è scrivere una storia che colpisca non soltanto con un bacio appassionato o una notte di sesso sfrenato, ma che abbia quel tocco in più che riesca a coinvolgere e intrigare. Certo è che la storia d’amore piace a tutti, non ci sono dubbi su questo. E Wilbur Smith descriveva le scene di sesso altrettanto bene di quelle di azione. Adoravo i suoi libri.
Sto studiando e scrivendo, cercando di imparare le tecniche giuste. Scrivere un libro non è una cosa che ti puoi inventare sul momento. È un lavoro, e anche molto impegnativo. Lo sai, no? 😅
Il mio primo romanzo lo ritengo una prova che è andata a buon fine, nel senso che mi ha insegnato quanto io mi debba ancora mettere a studiare prima di scriverne un altro 😂
Per adesso la motivazione e la voglia ci sono, poi vedremo… Magari accadrà come dici, potrei diventare una scrittrice di thrillromance 😂.
Nell’attesa che ciò avvenga, ti ringrazio per essere passato e a presto Mr.Loto ❤️
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Sai quale penso che sia il punto? Che da un romanzo d’amore ci si aspetta di vivere delle emozioni, ma trasmetterle attraverso la scrittura raccontando dei sentimenti non è per niente facile. Non è una questione di tecnica o di stile. È che ci vuole quel “quid” quel fattore sconosciuto che fa pensare al lettore: “è vero, ci sente proprio così, perché io l’ho provato!” oppure “vorrei che succedesse anche a me”…. quindi non si può fantasticare troppo creando storie d’amore perfette e quindi impossibili. Devono essere verosimili, e dal punto di vista emozionale è difficile stabilire questo limite, arrivarci vicino senza mai superarlo. Bisognerebbe parlare molto con le persone, per scoprire le infinite pieghe del cuore umano.
Aspetto di leggere un tuo thrillromance! 🙂
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È vero, non è per niente facile scrivere di sentimenti, siamo tutti troppo differenti per poter scrivere una storia che si adatti a tutti, verosimile o no. Perché, se scritto bene, anche un cliché può farmi provare bellissime sensazioni. Anche una sola frase. Una sola riga. Proprio perché il cuore umano ha una immensità di pieghe…
Ma che cosa vogliamo leggere esattamente? Se lo chiedessi riceverei un bel po’ di risposte e tutte diverse.
Non è possibile accontentare miliardi di menti.
Per quanto mi riguarda penso che la storia d’amore perfetta è quella che si avvicina di più a una storia scritta bene. Possono anche essere duecento pagine di soli dialoghi, come il libro Love Story di Erich Segal, che è più una sceneggiatura dove si incontra, si ama, e si divide la coppia più bella e commovente del mondo. Ho amato di più leggere i loro dialoghi, che sentirli nel film.
Se in un racconto Harmony il personaggio è costruito bene, mi rimarrà scolpito nel cuore per anni, decenni…
Mentre scrivevo il mio primo romanzo, seppure si trattasse di una storia d’amore che in molti definirebbero un cliché – io stessa e tu per primo, ne sono pienamente consapevole – io mi ero persa nei sentimenti del protagonista maschile della storia. Ero così presa da lui, e lui da me, che nella vita reale mi rendevo conto che spesso parlavo come avrebbe fatto lui, agivo come lui e…vabbè… qui mi viene da arrossire se ci penso, ma sì… anche sotto le lenzuola… Ci credi che la notte entrava nei miei pensieri e mi diceva “sentì dolcezza, non so come la pensi tu, ma quella scena lì faceva cagare…la rivediamo per cortesia?” 😀
Forse ho creato un buon personaggio, o forse no. Però per me lo è stato sicuramente, perché lo sentivo vivere accanto a me.
Ecco, questo è quello che voglio provare quando leggo e quando scrivo. A prescindere se quella storia d’amore è inverosimile o meno, non me ne importa niente, l’importante è che sia scritta così bene da farmelo credere, e sognare.
Un abbraccio.
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Mi sembra giusto, mi hai convinto! 🙂
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Bada, io non volevo convincerti 😅
Ho solo scritto anche il mio punto di vista. Tutto qui.
Buona serata 😊
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Che poi, ho visto che hai letto il primo romanzo di Sara Rattaro e ne hai scritto la recensione sul blog. Sara è stupenda. Ora vado a leggere cosa ne hai pensato.
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Qualche anno fa mia figlia mi ha regalato un Corso per novelli scrittori. Si svolgeva a Padova.
Mi dispiaceva deluderla così l’ho accettato e mi sono “infilata” in un Gruppo di giovani molto motivati e carichi di idee.
Al termine dell’interessante e stimolante Percorso…si doveva provare a TRACCIARE UNA TRAMA.
Subito ho fatto una riflessione sulla ragione del mio essere lì, concludendo che la TRAMA era esclusivamente per me; che io non desideravo affatto diventare una scrittrice, e quindi, il risultato del Corso, non aveva nessun valore.
Si trattava di provare a scrivere, giusto per dire a me stessa che avevo capito la lezione, e giusto per presentare a mia figlia la BOZZA della TRAMA.
Ero nell’ultimo banco della classe…e guardavo tutti quei giovani entusiasti ed impegnati.
Mi sembrava di giocare…e quasi sorridendo sulla strana avventura che mi era capitata, mi sono accarezzata il viso con simpatia.
Immediatamente ho pensato alla vita della mia Nonna materna, a quella di mia Madre, alla Mia, a quella di mia Figlia e a quella nascente della nipotina Anita. Ho visto 5 MATRIOSKE e ho pensato a questo titolo per la mia TRAMA.
Che strano quel “filo rosso” tanto affascinante quanto nascosto, che ci rende simili ma estremamente diverse di carattere, storia, ambiente, sentimenti….ecc…!!!
Il “filo rosso” era lì tra le righe, evidentissimo ma allo stesso tempo invisibile. Come mai non me ne ero mai accorta?
Forse…avvolgendo la TRAMA nel mistero….forse un giorno, per mia figlia e mia nipotina, sarebbe diventato bello, simpatico, stimolante provare a decifrarlo, decodificarlo, scoprirlo…chissà!!!!
Mentre scrivevo la bozza, sorridevo, piangevo, avevo il cuore che batteva a mille!
Affioravano ricordi, emozioni, analisi, misteri, storie d’amore vere, sofferenze, gioie, ribellioni…destini…tantissimi eventi non chiariti…
Poi, tutta sudata per il ri-vissuto, ho consegnato LA TRAMA in punta di piedi, mentre l’intera classe…immersa in un solenne maestoso silenzio…sembrava viaggiare e volare sulle ali della più alta scuola di pensiero.
Conclusione? Non ho scritto mai nessun LIBRO ma…ringrazio mia figlia per il regalo e la fiducia che mi ha prestato. La ringrazio soprattutto per l’opportunità offerta alla consapevolezza del NOSTRO tesoro, nascosto nello “scrigno” della nostra STORIA, scritta in una TRAMA.
Forse un giorno, chissà, scriverò un LIBRO..ma sarà perché ne sento veramente il bisogno, o sarà perché avrò ancora tante e poi tante emozioni da ri-vivere e raccontare.
“In bocca al lupo” cara Mapy!
Ma soprattutto… “Divertiti!”
Nives
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Che meraviglia Nives! 😍 Adesso mi lasci con questo forte desiderio di leggere quella trama! Le 5 Matroske! Mi piacerebbe se un giorno tu provassi a tessere quella trama su un figlio bianco, secondo me nascerebbe una bellissima e delicata storia di donne stupende.
In questi giorni io mi sento fluttuare nel nulla più assoluto. La mia mente è vuota, spenta. Forse è stanchezza o forse sono alcuni problemi che credo di ignorare e invece si stanno nutrendo della mia energia vitale. Non lo so. Comunque, tesoro, io proverò a divertirmi, come dici tu. Devo sforzarmi, ma ci proverò 😊
Ti abbraccio forte ❤️ 😘
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Non dobbiamo dimenticarci dei problemi Mapy, altrimenti ce li portiamo dietro ovunque. Mi dispiace tanto. In bocca al lupo! A volte la stanchezza e i vuoti sono richiami molto importanti. Ora lo sforzo, secondo me, dovrebbe essere lo svago, la spensieratezza…più che il “divertimento” scrivendo. Quello nasce spontaneo e…all’improvviso, come una luce, un’aurora sempre nuova. Buona notte, carissima!
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Grazie Nives ❤️
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Ciao! Ma non lo aggiorni più il tuo blog?
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Ciao! Eh… sono impegnata con un evento che si terrà questa domenica nella mia città, La Corsa in Rosa (sottotitolo:no alla violenza sulle donne) . È già da un mese che mi tiene impegnata fuori casa 😅 ma da lunedì ritornerò a casa finalmente e a scrivere, prometto. Dopotutto ho un sacco di cose da dire 😁👍
A presto 😘
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La tua risposta mi ha fatto tirare un gigantesco sospiro di sollievo: il tuo talento come blogger non deve andare sprecato. E ovviamente non vedo l’ora di leggere il tuo prossimo post! 🙂
P.S.: Anch’io sono tornato in pista da poco, pubblicando un post in cui racconto una mia esperienza molto intima e personale… spero che ti piaccia! 🙂
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Grazie per il complimento, un po’ esagerato forse, ma mi fa in piacere immenso. Voglio leggerti subito, e ti dirò, sono stanchissima ma dopo mi rilasso e mi metterò a leggere.
Sono moooolto curiosa! 😁
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Anche a me fa un piacere immenso che tu abbia deciso di dedicarmi un po’ del tuo tempo nonostante la stanchezza: sei una vera amica.
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❤️
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